PHILIP K. DICK
Ormai più di 25 anni sono passati dalla morte di Philip K. Dick, il grande scrittore di fantascienza. Nato a Boston nel 1928 ebbe un vita un bel po’ travagliata. Sempre affascinato dalla scrittura, iniziò con la stesura di romanzi naturalistici che regolarmente venivano respinti dagli editori. La leggenda narra che un giorno volendo acquistare una rivista scientifica di divulgazione, ne prese per sbaglio una di fantascienza. Quello fu l’inizio di una lunghissima e prolifica attività. Nella vita era particolarmente sfigato, ebbe 5 mogli, dipendente dalle anfetamine e quant’altro, sempre sull’orlo della psicosi, economicamente costantemente sul lastrico a lottare con le bollette di luce e gas.
Viveva in un mondo suo, leggeva Freud e Jung, la letteratura ermetica ed i filosofi. Si interessava di teologia ed aveva costruito una sua complessa visione del mondo Al centro esisteva un Dio “dormiente” a cui si contrappone un Demiurgo che opera il male. Questa opera genera delle illusioni nelle quali noi siamo immersi costantemente incapaci di cogliere il vero. Si interessò, ovviamente, dei media e della loro influenza sulla società e sulla politica. A distanza di 25 anni, immersi in una pubblicità sempre più aggressiva, una televisione che si pone come scopo la manipolazione dei cittadini, una politica becera e violenta, non ci resta altro che cercare di svegliare il Dio dormiente.
La sua opera più famosa è “La svastica sul sole”, dove viene narrata la vittoria dei nazisti e dei giapponesi durante la seconda guerra mondiale. Negli States si parla tedesco! Unico rimedio sono i “King” strumento di divinazione. Più famose le trasposizioni cinematografiche. Blade Runner di Ridley Scott,(1982) e poi Terminator, Total Recall, Minorità Report. Con questi film, tutti diventati cult, la notorietà di Dick esplose in tutto il mondo. Lui non vide mai il primo film tratto da una sua opera: morì prima..Chissà a chi andarono i diritti d’autore?! Cari amici, correte in libreria: qualsiasi suo romanzo vale assolutamente la pena. In onore del grande visionario alziamo i calici colmi di un brut millesimato, la notte, verso le stelle, che tanto ci fanno sognare. Prosit Pronobis!
1 Comments:
At 23/2/08 3:26 PM, maurino said…
La fantascienza spesso non è altro che la storia del futuro, scrittori o uomini visionari hanno ipotizzato come sarà il nostro domani, prossimo o remoto ,qualche volta lasciandoci sbalorditi dai loro racconti, e solo arrivando al presente possiamo giudicare quanto reali erano le fantasie del passato
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