LA PECORA NERA
Terza Q della scuola elementare GIANGINO CAPOHANE. Tutti i cinquanta alunni compostamente seduti aspettano l’inizio delle lezioni. Io all’ultimo banco, al mio fianco il perfido M. Sogghigna beffardo frugandosi nelle capaci tasche dei pantaloncini corti. Il suo atteggiamento mi insospettisce, poi mi allarma. Lo interrogo: che tu ha nella mente? La sua bocca prende una piega orribile. Scivola dal banco e strisciando come un verme alla cattedra si avvia. Al suo ritorno è visibilmente soddisfatto, si frega le mani e gongola. Si spalanca la porta: come titano tra nanetti si affaccia il Maestro, Cavaliere Sansone Scuojavacca, il nostro venerato insegnante. Rapido sguardo inceneritore alla marmaglia e rapido si avvia al suo scranno. Con fare regale si siede. Appena le vetuste mele si poggiano alzò alto un orribile grido. Grande spavento! Tutti ammutoliti e terrorizzati. Tutti tranne uno: M. Il perfido sembrava non essere stupito di quell’urlo ma in oltremodo divertito, stava piegato in due a causa dell’attacco convulso di ilarità. Nonostante il dolore atroce lo Scuojavacca iniziò a togliersi le numerose puntine conficcatoglisi nelle terga, continuando a guardare furibondo nella direzione di M che continuava imperterrito la gioiosa danza sul pavimento. MMMMM!! Gridò il Maestro. Questa è l’ultima che combini! Io chiesi il permesso di parlare. Come può, Illustre Maestro, addossar colpe al mite M, che dello studio e della disciplina ha fatto gli scopi della vita sua? Egli ai più nobili scopi di alta moralità ha dedicato… Taci imbecille, mi urlò livido il Maestro. Si avvicinò a M. Ora sedeva compostamente non riuscendo però a frenare un risolino. Avvicinò il suo viso a quello dellì infante e lo apostrofò: Tu sei di cattivo esempio per tutti: SEI UNA PECORA NERA! M si asciugò gli sputacchi e, ieratico disse: Si vedrà!
M aveva ragione. Ora in tutto il mondo (Beh, in un comune, Arbus, in provincia di Cagliari) si stanno selezionando greggi di pecore nere. Sono più agili sui terreni sassosi e si accontentano di sporadici ciuffetti d’erba. Danno un latte ottimo per il pecorino, non solo ma la loro lana nera è ottima per fare su sacu, la ricercata coperta impermeabile per riparare i pastori dalla pioggia e per i vestiti dei neonati. I gomitoli di lana nera sono ricercati ma introvabili. Alla fine aveva ragione M! Magari ha una tessitura a Orune in un qualche ovile…
Ci beviamo una bottiglia di mirto, il suo profumo ci ricorda questi posti selvaggi e duri e meravigliosi. Salute M. Prosit Pronobis!.
2 Comments:
At 23/2/08 3:17 PM, maurino said…
intuito, genialità, sregolatezza,
tenacia ,creatività, questi sono alcune delle qualità delle pecore nere, inoltre teniamo presente che è sempre una pecora nera che traccia un nuovo percorso per il resto del gregge.
In buona sostanza senza le nostre pecore nere saremo ancora degli arboricoli
At 23/2/08 5:08 PM, Anonimo said…
Sarei proprio curioso di sapere se alla fin fine, oltre che trastullarti con le puntine da disegno, hai impiantato una tessitura per fare i ricercatissimi "su Saccu". In caso contrario ci si potrebbe fare un pensierini...
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