CAPSICUM
Martedì 15 gennaio 1493, Cristoforo Colombo, di ritorno dal suo secondo viaggio nelle Americhe, annota sul suo diario: " trovato pepe che di qualità sopravanza quella del pepe". Le popolazioni locali ne consumano quantità industriali reputandolo curativo assaje. Di che si tratta? Ma del capsicum, nome che deriva probabilmente dal greco KAPTO che significa mordere e fa riferimento alla sua azione di bruciante lesione che provoca la sua ingestione. Insomma parliamo del peperoncino. Il nome originale in lingua nahvati era chili, che si usa ancora adesso in lingua inglese (Red hot chili pepper). Ci sono versioni dolci e piccanti, che noi ovviamente preferiamo. La piccantezza viene misurata secondo la scala SCOVILLE, da zero in su. Il peperone dolce è zero unità, gli habaneros arrivano a 600 unità. Il record è del Bhut Jolokia, indiano che arriva ad 1.000.000 di unità. Hanno effetto antibatterico e sono ricchi di vitamina C. Antiossidanti, sono utili nella cura del raffreddore, delle sinusiti e delle bronchiti. Nonchè nelle neuropatie diabetiche e nelle cefalee. Si mangia in tutti i modi, fresco od essicato, specialmente nel sud Italia. Serve da conservante, ed è alla base dell'invenzione della salsa di pomodoro. Fino al 1839, codificata dal Cavalcanti, cibo per ricchi, poi inizia la produzione industriale e diviene alimento popolare. Noi che abbiamo amici che di questo si occupano... Brindiamo con della tequila messicana, in onore degli scopritori di questa meravigliosa spezia! Prosit Pronobis!