Il racconto biblico della Genesi inizia con la creazione del cielo e della terra. Della luce e della tenebra. Al secondo giorno Dio creò le acque ed il firmamento, il mare e la terra, le piante e gli alberi. Al terzo giorno creò i semi e gli alberi da frutto. Al quarto giorno le stelle, le stagioni, i giorni e gli anni. Pesci nelle acque ed uccelli nel cielo, bestiame e fiere. Mise nel cielo due lampade al quinto giorno, una grande per regolare il giorno e l’altra piccola per regolare la notte per separare la luce dalle tenebre. E venne il momento di creare l’uomo, al sesto giorno. Fatto a somiglianza di Dio, maschio e femmina. Li benedì e disse loro: crescete e moltiplicatevi, riempite la terra..
“Così furono ultimati il cielo e la terra e tutto il loro ornamento. Allora Dio, nel settimo giorno, volle conclusa l’opera che aveva fatto e si astenne, nel giorno settimo, da ogni opera che aveva fatto. Quindi Dio benedisse il giorno settimo e lo consacrò perché in esso aveva cessato da ogni opera da lui fatta creando” GENESI, 2, 1-4.Dio separa il settimo giorno dagli altri sei. Il sabato viene associato alla qualità propria divina dell’essere “santo”, separato dal mondo. Dei primi sei giorni si sa tutto ma il settimo è avvolto nel silenzio. Questa è la novità che non ha l’eguale nella cultura del vicino Oriente. L’invenzione ebraica di un sabato che intervalla l’incessante scorrere del tempo con una teologia del riposo. Il 7 indica la completezza di un ciclo ed il sabato ricorda chi sia il vero padrone del tempo. Il numero 7 appare in altri luoghi della Bibbia, carico di promesse ma anche di minacce. “Chiunque ucciderà Caino subirà vendetta 7 volte. 7 sono i santuari celesti attraverso i quali l’anima viaggia verso Dio. Il 7 è il sigillo di completezza: piena dal lato di Dio, incompleta dalla parte dell’uomo. Siamo poco e tanto. Nella foto il candelabro a sette bracci, Menorah, che nell’antichità veniva acceso all’interno del tempio di Gerusalemme. Rappresenta il sabato, al centro, e i sei giorni della creazione. Festeggiamo il 7, che ora ci piace più degli altri numeri, bevendo un bianco maremmano, Kosher, naturalmente! Prosit Pronobis!