MONSIEUR CLAUDE HAGEGE
Monsieur le professeur CLAUDE HAGEGE, del College of France, ha studiato la presenza di parole che riguardano le emozioni in ben 138 lingue diverse. Risultato: solo nel 12% ci sono termini che riguardano ricordi, amori, insomma emozioni. Non solo, ma delle 6000 lingue attualmente parlate, tra cent’anni ne resteranno la metà. L’ultimo allarme riguarda il TUVAN, lingua parlata dai CHULYM a Tuva repubblica sovietica nella Siberia meridionale. Solo 35 persone la parlano ancora. La scomparsa di questa lingua porterà alla perdita di conoscenze legate a il nome di piante medicinale e dei riti sciamanici della loro antica religione. Anche la nostra lingua, come tutte, si sta impoverendo. Diminuiscono i vocaboli usati, sono standardizzati, parole di uso “internet”, inglese povero e semplice. Un aiutino ci può venire dal dialetto, legato com’è a ricordi ed emozioni tramite la fonetica degli oggetti, suoni antichi immersi e legati ai loro territori. Ritratta di ripercorrere e riappropriarsi di consapevolezza di radici culturali che sono ciò che ci lega alla nostra identità culturale. Ed è ciò che si propone di fare la scuola del dialetto di Budrio (BO), laboratorio della scuola elementare. Gli autori, Tiziano Casella e Paola Rambaldi, auspicano che la conoscenza del dialetto comporti la riscoperta delle potenzialità comunicative assolutamente particolari con diretto collegamento con il passato da cui noi tutti deriviamo. Niente a che fare con derive leghiste: la nostra peculiarità servirà ad arricchire il nostro internazionalismoIn onore degli autori un brindisi con Cagnina di Romagna in versione frizzante! Prosit Pronobis!
P.S. La signora della foto , è Ai-Tchourek Ojun, cuore di luna, presidente degli sciamani di Tuva
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